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domenica 3 novembre 2013

Nuovo cavalcaferrovia alla Falchera


Il Consiglio comunale ha oggi (29/10/2013, ndr) dato il via libera al completamento del cavalcaferrovia. L’opera, sostituendo il passaggio a livello eliminato dai lavori per la linea ferroviaria Torino Milano, migliorerà i collegamenti tra corso Romania e il quartiere della Falchera.
Foto: Repubblica.it
Il progetto preliminare approvato oggi in aula, prevede la realizzazione delle rampe e dei tratti stradali da connettere con il già esistente tratto, a scavalco dei binari e dell’autostrada A4.
Il costo dei lavori è previsto in 4,7 milioni di euro e la nuova arteria consentirà di ridistribuire il traffico ora concentrato su strada delle Querce e strada Cuorgnè, servendo inoltre una zona industriale di 50mila metri quadri, situata ai due lati dell’autostrada.
La deliberazione è stata presentata in aula dall’assessore all’urbanistica, Stefano Lo Russo. Il voto è stato preceduto da un breve dibattito.
Marco Grimaldi (SEL), ha espresso l’augurio che si tratti del primo passo per riqualificare tutta l’area e auspicato un esame approfondito del piano complessivo per corso Romania: tema quest’ultimo ripreso anche da Piera Levi-Montalcini (Moderati). Vittorio Bertola (5 Stelle) si è detto perplesso sulla reale utilità ed efficacia dell’opera, dal costo elevato. Infine, Marta Levi (PD) ha sostenuto che con il provvedimento si affrontano alcuni nodi significativi, primo fra tutti la connessione della Falchera con la città.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Fonte: comunicato stampa del Comune di Torino del 29/10/2013

Notizie correlate:
27/06/2012 - Il caso della struttura incompiuta da cinque anni per mancanza fondi (Repubblica.it)

giovedì 19 settembre 2013

Cresce il grattacielo della Regione Piemonte

La costruzione della futura unica sede della Regione Piemonte, firmata Massimiliano Fuksas, prevede un totale di 42 piani e un'altezza di 209 metri. Al momento i lavori sembrano procedere molto velocemente, e passeggiando lungo le vie del cantiere fa anche un certo effetto vedere quel monolite che fa capolino.











sabato 7 settembre 2013

Appunti negativi da Parco Dora

Perché aspettano così tanto ad aprire i lotti chiusi di Parco Dora? Le recinzioni dei lotti ancora "chiusi" cadono da sole o vengono ovviamente abbattute o spostate per entrarci a passeggio:



Nei lotti chiusi la gente entra lo stesso e riempie i cestini (anche se temo siano ancora resti del Kappa FuturFestival tenutosi nei pressi), ma Amiat non ha ancora in carico l'area perché ufficialmente chiusa:

Alcuni cestini non reggono la solitudine e si autoestirpano:

Panchine posizionate sull'erba anziché sull'asfalto, con il risultato che in poco tempo si creerà il solco nella terra e dopo le piogge sarà fangoso e panchina impraticabile:


Bottiglie rotte e frammenti di vetro in moltissimi punti del parco:


La vegetazione prende il sopravvento, e il motivo che la ghiaietta a destra voleva definire, va a farsi benedire:


Oggi ho scoperto che hanno spostato tutti i lampioni che erano accostati alla passerella, probabilmente perché qualcuno li usava come pertiche, ma chi ha commissionato i lavori si è dimenticato di aggiungere "rimuovere i vecchi sostegni saldati alla passerella", che ora rimarranno lì vediamo per quanto:


Per l'impianto wireless di videosorveglianza da SmartCity sotto il capannone, Fastweb ha fornito il collegamento telematico. Purtroppo il punto più vicino cui collegarsi era dalla parte opposta, oltre via Borgaro. Qui il beneficio del wireless è andato a farsi benedire e hanno steso alla buona, ma molto alla buona, una appariscente canalina grigia fascettata, con giunte casalinghe fermate da nastro adesivo, che con caldo, freddo e intemperie durerà ben poco. Per esterni mi pare debbano venire impiegate canaline metalliche.
Ma possibile non abbiano previsto cavidotti supplementari nel sottosuolo o comunque già esistenti per attingere servizi in futuro? Aaaa la lungimiranza...
È brutta alla vista 'sta roba:





E Peter Latz (il progettista tedesco del parco che pensa che l'Italia sia un paese di marzapane e frutta candita) cosa ne penserà delle sue vasche recuperate con l'aggiunta di graziosi alti getti d'acqua che formavano simpatici giochi sincronizzati? Impianti, pompe, ecc... tutto a marcire. Galleggianti alla portata di bimbiminkia che si divertivano a sollevarli interrompendo l'alimentazione alle pompe, e qualcun'altro ne ha approfittato per rubare gli ugelli in ottone spariti in tempi diversi.
Il tutto avrà funzionato un mese:


Ah, l'ascensore vandalizzato ora non potrà più esserlo ulteriormente, a meno che non smontino la grata:

domenica 18 agosto 2013

La balaustra pericolante e i suoi rifiuti

Per la serie degrado in pieno centro, ci si chiede quanti anni ancora dovranno passare prima che venga ripristinata la balaustra dei Murazzi in lungo Po Cadorna angolo corso San Maurizio.
La chiusura delle scale ha comportato il classico accumulo di rifiuti che rende pieno di grazia il panorama offerto ai turisti. Si badi infatti che la zona -come le foto dimostrano- è a due passi dal monumentale ponte Vittorio Emanuele I, dalla chiesa della Gran Madre e da piazza Vittorio Veneto.
Mi pare uno spettacolo indegno!






mercoledì 3 luglio 2013

sabato 25 maggio 2013

Sicurezza in città e illuminazione intelligente

Durante gli Smart City Days, Torino inaugura il primo sistema di illuminazione pubblica davvero “intelligente” grazie all'interazione tra telecamere di nuova generazione, luci a LED ad alta efficienza energetica e innovativo software di analisi delle immagini con funzioni di prevenzione e di sicurezza.

Il 24 maggio alle ore 21 presso l’Area Vitali del Parco Dora in corso Mortara, si è tenuta una dimostrazione aperta al pubblico del sistema OWLS AG (Outdoor Wireless Lighting Solutions), installato in forma sperimentale a Torino in quanto realtà recettiva delle migliori soluzioni nel campo dell’innovazione urbana. Alla realizzazione dell’impianto hanno collaborato Iride Servizi – Gruppo Iren, che gestisce gli impianti di illuminazione pubblica della Città, e Fastweb, che ha fornito una rete in fibra ottica a 100 Mbps per il funzionamento degli impianti.

L’impianto è stato illustrato nei dettagli nel corso della conferenza stampa che si è tenuta venerdì 24 maggio alle 12.30 nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico.
Sono intervenuti:
- Enzo Lavolta, assessore all'Innovazione e all'Ambiente della Città di Torino;
- Gabriel Wilfried, direttore Board of director OWLS;
- Giampaolo Roscio, responsabile Servizi tecnologici Iride Servizi;
- Claudio Pellegrini, responsabile mercato Pubblica Amministrazione di Fastweb;
- Claudio Cerrato, presidente Circoscrizione 4.

Il SISTEMA OWLS SMART CITY, unisce la Gestione della propria piattaforma di Controllo Remoto (RCMS) con il Sistema IPOLE, e mette a disposizione infrastrutture di illuminazione stradale via Internet quale perfetta soluzione per servizi di specifico valore aggiunto, ovvero regolazione automatica e dinamica dell’intensità di illuminazione associata alla gestione di sensori di movimento e di temperatura, dati ambientali, ecc.

Questo sistema combina il concetto di Città Intelligente della OWLS con l'integrazione di un sistema CCTV (audio e video) invisibile e installato nei corpi illuminanti per connettere a Internet applicazioni di controllo remoto audio e video, permettendo la perfetta combinazione tra LUCE, COMUNICAZIONE ed INFORMAZIONE, e con l’obiettivo principale del potenziamento dei sistemi di controllo e prevenzione della sicurezza urbana.

Il 24 maggio, inaugurando l’installazione, sono state eseguite simulazioni di utilizzo del sistema che hanno permesso agli invitati e al pubblico presente, di conoscere e apprezzare dal vivo le potenzialità di questo innovativo sistema integrato, che sarà a disposizione della città per 36 mesi, al fine di raccogliere le informazioni utili all'implementazione nei servizi ai cittadini delle principali smart cities.

Per informazioni: www.torinosmartcity.it; www.csitrade.com
(mm)
Fonte: comunicato stampa del Comune di Torino del 22/5/2013




sabato 4 maggio 2013

Corso Inghilterra, ok per la sistemazione post lavori passante ferroviario

La Giunta Comunale ha approvato il 30 aprile 2013 il progetto definitivo di sistemazione della copertura del passante ferroviario sull’asse di corso Inghilterra tra corso Vittorio Emanuele II e via Grassi, di fronte alla nuova stazione di Porta Susa: si tratta di uno dei lotti (ne sono previsti altri 3) del completamento del viale della Spina fino a corso Grosseto, circa 4 chilometri di nuovo boulevard cittadino.

Il progetto prevede per questo lotto l’utilizzo di soluzioni simili a quelle già adottate per il tratto del viale realizzato negli anni scorsi tra largo Orbassano e corso Vittorio Emanuele, introducendo alcune modifiche quali il mantenimento dei filari di platani di corso Inghilterra e l’eliminazione della pavimentazione in acciottolato sui controviali.

La spesa complessiva prevista per la sistemazione di questo tratto della copertura del passante ammonta a 4 milioni e 700 mila euro: la stima per tutti i 4 chilometri di viale fino a corso Grosseto, a seconda delle soluzioni che si sceglieranno, oscilla tra i 34 ed i 52 milioni. (e.v.)
Fonte: comunicato stampa del Comune di Torino del 30/4/2013
L'attuale ristretto corso Inghilterra
visto da corso Vittorio Emanuele II

martedì 9 aprile 2013

Approvato il progetto di stombatura della Dora

La Giunta Comunale stamani ha approvato “in linea tecnica” il progetto definitivo di demolizione della copertura realizzata sul fiume Dora tra gli anni '50 e '60, nel tratto che da via Livorno va fino al futuro viale della Spina sull’asse di corso Principe Oddone.

La copertura fu costruita per esigenze industriali, e le relative autorizzazioni, rilasciate alla FIAT e poi transitate ad altre società (Secosid, Cimi Montubi ed oggi Fintecna Immobiliare), sono scadute nel 1995: la prima ingiunzione per la demolizione, giunta nel 2000 da parte dell’Ufficio del Territorio del Ministero delle Finanze, ha avviato un lungo iter di ricorsi che si è concluso nel 2010 al Consiglio di Stato, che ha confermato per l’allora Cimi Montubi ed ora per Fintecna l’obbligo di procedere alla demolizione.

Il progetto, presentato nel febbraio di quest’anno, prevede la “stombatura” di quel tratto del fiume con la rimozione del solettone che lo ricopre, conservando alcune strutture (argini e sostegni centrali) a servizio del parco Dora e per esigenze di gestione idraulica. La divisione in tre del corso d’acqua grazie ai sostegni centrali permette infatti di regolare meglio il deflusso delle acque di piena, e di bloccare almeno in parte materiali galleggianti che finirebbero per accumularsi contro i ponti più a valle. È prevista anche la realizzazione di tre passerelle, che attraverseranno il fiume collegando in quel tratto le due parti del parco Dora. Le strutture recuperate saranno ripulite e trattate con speciali vernici, malte ed isolanti che eviteranno esigenze di manutenzione per almeno vent’anni.

I costi per la demolizione saranno sostenuti da Fintecna Immobiliare, senza alcun onere per il Comune.

Fonte: comunicato stampa del Comune di Torino del 9/4/2013
Tombatura della Dora e lavori di realizzazione
della canna est del passante ferroviario
Aperture nella tombatura della Dora realizzate durante l'alluvione del 2000
per favorire il deflusso delle acque in caso di esondazione a monte
Inizio tombatura della Dora a ovest

venerdì 5 aprile 2013

Chi progetta vive sulla Luna?


Mi chiedo, ma i progettisti dell'ambiente urbano, dove vivono? Hanno un minimo di senso pratico per mettersi nei panni di un pedone e capire che 80 su 100 preferiranno tagliare sul prato anziché farsi il giro dell'oca?
Prevedere una diversa sistemazione dell'area, magari un vialetto tracciato in linea d'aria tra i due punti da raggiungere, era così complicato?



sabato 30 marzo 2013

Lavoretti a parco Dora

Tra danneggiamenti e vandalismi, anziché provare a montare telecamere, nel nuovo parco Dora vengono spesi soldi per lavori apparentemente inutili, come la rimozione di asfalto posato da pochi mesi in alcuni viali del parco e in un parcheggio, per poi procedere con la posa di asfalto nuovo. Il motivo non si capisce.


Sotto l'ex capannone di strippaggio invece un lavoro meno inutile (ma perché non pensarci prima invece di spendere ancora tra materiali e manodopera?), la sostituzione dei lampioni originali con altri a LED.


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