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giovedì 29 novembre 2012

Italo arriva a Torino

Con sette corse giornaliere, Italo, il nuovo treno ad Alta Velocità di NTV, collegherà dal 9 dicembre la Stazione di Porta Susa con quella di Milano Porta Garibaldi. In soli 44 minuti sarà possibile raggiungere il capoluogo lombardo per poi proseguire per le altre destinazioni in Italia: Bologna, Roma, Firenze e Salerno.

In concomitanza con l'apertura della tratta, verrà inagurata sotto la Mole, Casa Italo, il punto di riferimento per i viaggiatori di NTV.

Il primo treno in partenza da Torino è in programma alle 6.42 con arrivo a Roma. L’ultimo, sempre con arrivo a Roma (per poi proseguire fino a Salerno) è previsto alle 16.42. Alle 19.42 parte invece l’ultimo Italo per Firenze. Il primo treno in arrivo a Torino entra in stazione alle 08.10 con origine Milano. Il primo con origine Napoli/Roma arriva a Torino alle 12.10. L’ultimo treno che arriva a Torino è alle 21.10.

I prezzi sarrano davvero competitivi e si potrà viaggiare in Smart a partire da 15 euro per Milano e in promozione a partire da € 20 per Bologna, € 25 per Firenze, € 38 per Roma, € 45 per Napoli e € 50 per Salerno. In Prima la Torino-Roma parte da € 55 e la Torino-Milano da € 21. E' previsto inoltre un abbonamento mensile A/R a partire da € 299.00.

Link Italo

martedì 27 novembre 2012

Un centro ricerche per aziende green


Tramontata l'ipotesi della biblioteca Bellini sull'area ex Westinghouse di via Borsellino, Torino vuole puntare sull'energia e lancia un centro ricerche per le aziende che intendono aumentare la loro quota green.
Il progetto è stato illustrato dal presidente della Regione Roberto Cota, dal sindaco di Torino Piero Fassino e dal rettore del Politecnico Marco Gilli.
L'Energy Center sarà pronto tra due anni e costerà 19 milioni, tra fondi europei messi a disposizione dalla Regione e risorse di Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt. Il Comune offre le aree e dovrà occuparsi di concludere la progettazione, il Politecnico offrirà le proprie conoscenze scientifiche. Il centro servirà come un grande laboratorio di test, ricerca e trasferimento tecnologico per tutte le aziende che vorranno sperimentare innovative soluzioni energetiche. In parte sarà un centro servizi e in parte fucina di nuove idee e soprattutto di nuove imprese.
Anche la costruzione dell'edificio sarà all'insegna dell'architettura green, con pannelli solari e grandi spazi vetrati. Produrrà più energia di quella che consumerà e permetterà di testare soluzioni e tecnologie per il risparmio energetico.
L'area ex Westinghouse dove avrebbe
dovuto sorgere la biblioteca Bellini.
A destra si notano le confinanti ex OGR

martedì 20 novembre 2012

Passante ferroviario, due nuovi attraversamenti

La Giunta Comunale ha oggi approvato un progetto preliminare che entro fine anno prevede la realizzazione di due attraversamenti del passante ferroviario in corrispondenza di via Cervino e via Valprato.
La spesa prevista è di 1 milione e 200 mila euro, che saranno finanziati con contributi della Regione Piemonte.
I nuovi collegamenti riuniranno due parti della città comprese nelle circoscrizioni 5 e 6 da tempo separate dalla ferrovia, un piccolo passo del più ampio progetto di sistemazione della copertura del passante ferroviario che sarà finanziato gradualmente nei prossimi anni secondo le risorse disponibili.
Un momento dei lavori nel 2008, nel punto dove
verranno aperti i nuovi attraversamenti

giovedì 15 novembre 2012

L'Associazione Torinese Tram Storici salva un vecchio tram

(tramditorino.it) - Nella giornata del 13 novembre, l'ATTS - Associazione Torinese Tram Storici ha portato in salvo la motrice ex Atm Torino numero 614, facente parte della serie "600-625". Costruito nel 1927/28 il tram era stato dismesso negli anni '60 e ceduto per demolizione. Un gruppo di appassionati della Piagera lo acquistò dal demolitore (il quale però si tenne il truck) e lo pose in un'area a fianco del fiume Po, trasformandolo in un gazebo con tanto di tettoia. Restaurato una prima volta negli anni '90, il tram si trovava ora in precarie condizioni e l'Atts è riuscita nel salvataggio. Il tram sarà in futuro restaurato per tornare sui binari della città dove aveva prestato servizio per oltre 30 anni.
Per ulteriori dettagli: www.atts.to.it e http://www.atts.to.it/public_tram_restauro_614.php

mercoledì 14 novembre 2012

Approvata la delibera per la cittadella bianconera, in un terreno a fianco dello Juventus Stadium

Approvata dopo cinque ore di dibattito la delibera sulla cittadella bianconera alla Continassa, attorno allo stadio della Juventus. 180.000 metri quadri di terreno dove la società della Juventus ha in mente di costruire la sua nuova sede sociale, il training center della "prima squadra", un cinema multisala, un centro benessere, un albergo, e alloggi di pregio. Il prezzo per la concessione 99ennale, per ora stabilito in 10,5 milioni di euro. Parte del terreno, situato tra i corsi Grosseto, Grande Torino, Ferrara e via Traves sarà adibito a parco pubblico, mentre la Cascina della Continassa, oggi in rovina ed occupata abusivamente, verrà adibita a sede sociale. Previsto l'abbattimento della mai utilizzata Arena rock, oggi adibita a pista per go-kart, e del PalaTorino (già Mazdapalace e Palastampa), arena coperta da tempo sottoutilizzata.

La scheda sullo Stadio della Juventus

martedì 6 novembre 2012

Il panorama cambia

Foto di Andrea87
Grattacielo Intesa San Paolo e Mole Antoneliana.
Da piazzale Mafalda Di Savoia (castello di Rivoli) [12 km in linea d'aria dal grattacielo 14 km dalla Mole]


domenica 4 novembre 2012

Sarà purtroppo low cost il boulevard sul passante ferroviario

Da un articolo de LaStampa online del 3/11/2012:

Dal ponte di via Stradella
verso Porta Susa, a sud
Il boulevard cittadino -modello corso Mediterraneo e corso Castelfidardo- è destinato a rimanere un sogno incompiuto. Sarebbe costato 52 milioni di euro. Troppi, di questi tempi. Troppi, per una città che di soldi da spendere ne ha davvero pochi. Ma che ha fissato tra le sue priorità per i prossimi anni la sistemazione in superficie del passante ferroviario. L’orizzonte è il 2016: entro quattro anni i quattro chilometri che collegano corso Inghilterra a corso Grosseto saranno completati non solo nei sotterranei, dove da fine anno sarà ultimato il passante ferroviario. La ferita che divide Torino in due, un tempo attraversata dai binari che ora corrono sottoterra, verrà ricucita. Farlo costerà 34 milioni di euro.

Piano in quattro fasi

Sottopasso piazza Statuto verso nord
Corso Principe Oddone angolo
corso Regina Margherita verso nord
Il progetto concordato dall’assessore alla Viabilità Claudio Lubatti insieme con il collega al Bilancio Gianguido Passoni è articolato in quattro fasi. Ogni anno, tra 2013 e 2016, si avanzerà di uno step, fino a completare i lavori. E ogni anno Palazzo Civico metterà a disposizione le risorse necessarie. Nel 2013 si tratta di 4,7 milioni, che serviranno per completare il primo lotto: da corso Inghilterra a piazza Statuto, compresa la nuova stazione di Porta Susa quasi pronta per essere inaugurata. I lavori - come per tutti gli altri lotti - partiranno e si concluderanno entro l’anno. Ma, in questo caso, dei 4,7 milioni necessari i primi 4 verranno saldati nel 2014, gli altri dopo.
Dal ponte di via Stradella
verso Grosseto, a nord
Il secondo lotto, nel 2014, costerà 8,5 milioni e permetterà di sistemare il tratto compreso tra via Grassi e corso Regina Margherita. Il terzo, nel 2015, si concentrerà invece sulla direttrice corso Regina Margherita-piazza Baldissera, per un cantiere da 8,6 milioni di euro. L’ultimo lotto, infine, verrà avviato e completato nel 2016, quando si passerà alla sistemazione del tratto piazza Baldissera-corso Grosseto e la città sborserà 14 milioni di euro. «Il percorso è stato concordato sulla base delle effettive disponibilità di bilancio», spiega l’assessore alla Viabilità Claudio Lubatti. «Ed è stato deciso partendo da un punto fermo: l’importanza fondamentale che per noi riveste la sistemazione superficiale del passante».

Progetto low cost

Per sanare la ferita il Comune interverrà dunque in prima persona, a meno che - come richiesto da Palazzo Civico - il ministero delle Infrastrutture conceda i 20 milioni di economie del vecchio finanziamento tagliati tre anni fa. Un’ipotesi da non escludere. Non dovesse avverarsi, in ogni caso, la città provvederà da sé. Su tre fronti: è in atto una trattativa con le Ferrovie per la valorizzazione di aree di proprietà di Rfi da cui la città potrebbe ricavare risorse; in alternativa verrà acceso qualche mutuo; infine verranno utilizzati residui di altre opere.
Nell’ultimo anno comunque il progetto è stato rivisto. Meglio, stravolto, proprio per adeguarlo alle risorse cui il Comune potrà attingere. Il piano originario sarebbe costato 52 milioni e prevedeva una sistemazione simile agli interventi già realizzati in corso Castelfidardo. Una versione intermedia - 40 milioni - avrebbe modificato il sistema d’illuminazione mantenendo inalterata la pavimentazione. L’opzione finale, da 34 milioni, comporterà modifiche sostanziali su tutti i fronti.

Lavori immediati

Due interventi partiranno entro la fine del 2012. Uno è già stato avviato e riguarda il cantiere di piazza Baldissera. Il secondo, 1,7 milioni, permetterà di sistemare piazza Rebaudengo, via Cervino e via Valprato. Per i quattro lotti, invece, sui tempi inciderà anche un altro fattore: se i lavori verranno eseguiti dalle stesse ditte che hanno realizzato il passante (senza perciò smontare i cantieri) o se si dovranno effettuare nuove gare d’appalto (che provocherebbero ritardi per sei mesi) . È in corso una trattativa con le Ferrovie.

Andrea Rossi - LaStampa

Scheda Passante Ferroviario di Torino su UrbanFile

sabato 3 novembre 2012

Cantiere infinito intorno alla stazione Porta Nuova

Da un articolo de LaStampa online del 3/11/2012:

E Porta Nuova? Mentre il Comune annuncia il piano “low cost” per la copertura del passante ferroviario, la principale stazione cittadina continua ad essere assediata dai cantieri. Parliamo dell’esterno, perché all’interno l’edificio -grazie all'intervento strutturale e radicale portato a termine da Grandi Stazioni- è rinato a nuova vita: miscelando il suo ruolo di stazione ferroviaria moderna con quello ad uso servizi e commerciale.

Qualche numero: 50 mila metri quadrati riqualificati, 15 mila dei quali dedicati ai servizi, allo shopping e al ristoro; 6 scale mobili installate e 6 tra ascensori e montacarichi; modificata la dislocazione della biglietteria.
Il cantiere per il parcheggio interrato lato via Sacchi
Fuori no. Fuori si direbbe che i lavori non finiscano mai. E non si può che convenire con Luigi La Spina il quale, su La Stampa di ieri, ha individuato nella stazione uno dei paradigmi di opere incomprensibilmente “slow”: «Rifatta piacevolmente all’interno, all’esterno offre al turista che arriva a Torino uno spettacolo indecoroso e una difficile viabilità». Ai turisti e, se è per questo, ai torinesi: che oltretutto devono conviverci tutti i giorni e non per il breve spazio di un arrivo o di una partenza. Parliamo di una stazione con un transito giornaliero di 190 mila persone, paragonabile agli abitanti di una media cittadina.

Il Comune si chiama fuori. Come precisa Claudio Lubatti, assessore alla Viabilità, «non abbiamo stazioni appaltanti nell'area intorno a Porta Nuova». Anzi: nei giorni scorsi anche Palazzo civico ha cominciato a interessarsi della vicenda, chiedendo spiegazioni: calendario alla mano. Un’altra è arrivata al nostro giornale a firma di Grandi Stazioni, società del Gruppo FS che ha seguito e segue tuttora la partita. «Il cantiere esterno su via Sacchi, dopo i rallentamenti degli scorsi mesi legati alle vicende della società appaltatrice Dec.Spa, ha regolarmente ripreso l’attività - si legge nella nota inviata alla rubrica Specchio dei Tempi -. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio interrato di 4 piani con una capacità di 242 posti auto e 10 posti moto».
Quanto alle impalcature sulla facciata, «sono relative ai lavori di rifacimento delle coperture e di consolidamento: opere straordinarie, rese necessarie dalle forti ondate di maltempo dello scorso anno».

Meriterebbero un’attenzione particolare anche le vistose chiazze di umidità che in alcuni punti, ad esempio sotto le volte affacciate su via Nizza, macchiano tratti della parete ridipinta in occasione dei recenti interventi: se si tratta di danni provocati dagli eventi atmosferici, è un conto; se la causa è qualche perdita, forse converrebbe porvi rimedio prima di tinteggiare.
Resta la necessità di terminare i lavori, e in fretta: ogni cantiere, per quanto motivato, rappresenta un disagio per quanti lo subiscono. Quelli di Porta Nuova non fanno eccezione.

Alessandro Mondo - LaStampa

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