Con carta e matita, fin dall'inizio, si è cercato di entrare in punta di piedi nell'edificio, decisi a sfruttarne le potenzialità piuttosto che a stravolgerne le caratteristiche. Disegno dopo disegno – l'operazione è partita nel 2010, ma il team di progettisti ha già messo la firma sulla "generazione otto" di planimetrie e carte – il risultato è un palazzo che conserva nelle facciate tutta la maestosità della belle époque, ma protegge al suo interno, nella corazza monumentale, spazi per uffici e dieci appartamenti extralusso, leggeri e moderni, dalle ampie metrature e superfici vetrate, che ricreano, con l'inserimento di giardini pensili, la quiete di un paesaggio collinare nel cuore della rumorosa città.
La trasformazione è quella del Palazzo della Luce di Torino, ex sede dell'Enel, in via Bertola 40. Promotore dell'intervento, commercializzato sotto il marchio Living Supreme, è la società di gestione del risparmio Valore Reale, attiva su scala nazionale con progetti che guardano all'innovazione. «La differenza – spiega Peter Jaeger, l'architetto che segue la trasformazione – sta nell'approccio. Quando ci siamo messi al lavoro, il primo passo non è stato calcolare quanti appartamenti, anche di piccolo taglio, si potessero ricavare con la metratura a disposizione. Ci siamo messi invece a studiare lo spirito dell'edificio per adattare al suo interno un progetto coerente, che propone alloggi sicuramente di taglio atipico, ma con una qualità e un'attenzione ai dettagli che è in linea con il mercato di alta gamma a cui ci rivolgiamo».
Dal Sole 24Ore
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